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Questo lavoro ha due comuni denominatori. Il primo è la memoria storica di chi ha pagato con la vita il suo impegno pubblico. Il secondo un'esigenza di giustizia e verità: infatti quasi tutte le morti qui raccontate sono rimaste impunite. La memorialistica dei cosiddetti "anni di piombo" ha lasciato nell'oblio un gran numero di vittime uccise nelle piazze di un'Italia molto diversa da quella attuale. Attraverso la voce di chi le ha conosciute e ha condiviso quella stagione di militanza politica, il volume ricostruisce le storie di Giuseppe Pinelli, Franco Serantini, Mario Lupo, Roberto Franceschi, Tonino Micciché, Piero Bruno, Francesco Lorusso, Walter Rossi, Fausto e Iaio, uccisi dalle forze di polizia nel corso di manifestazioni o vittime di agguati fascisti. "La mancanza di certezze giudiziarie su quelle morti - scrive Giovanni De Luna nell'introduzione - equivale alla sparizione dei corpi, all'assenza di una tomba".